Protesi Dentaria Fissa e Mobile
L’eventuale perdita di un dente, anche di uno solo, implica variazioni a carico di tutto l’apparato masticatorio; queste variazioni tendono a divenire ogni giorno più evidenti soprattutto più difficilmente risolvibili con il passare del tempo. Ogni elemento perso va sostituito; a seconda del caso si ricorre a protesi dentarie; queste, a seconda dei casi, possono essere protesi mobili o protesi fisse (su impianti o su denti naturali).
PROTESI MOBILE
Le protesi mobili sono fissate ai denti residui o appoggiate alle gengive nel caso in cui i denti siano del tutto mancanti. Lo svantaggio di tali protesi dentarie è che tendono ad avere un’azione negativa nei confronti dei denti da cui sono supportate, i quali sono costretti a carichi e forze anomale che ne possono compromettere la stabilità.
Tra i vantaggi che contano le protesi mobili vi è quello della semplicità alla pulitura ed all’igiene domiciliare quotidiana, sia della protesi che del cavo orale. Inoltre sono economicamente più modeste rispetto ad una protesi fissa.
La protesi mobile, può essere parziale o totale. La prima consiste in una struttura in metallo e resina che sfrutta i denti ancora presenti come aggancio e la gengiva della zona edentula (la zona in cui mancano i denti) come supporto per una sella di resina, sulla quale sono fissati i denti artificiali. L’ingombro della struttura metallica e’ davvero esiguo e, grazie alle nuove tecnologie, i ganci vengono progettati in modo da essere poco visibili anche quando si sorride.
La protesi dentaria mobile, la cosiddetta dentiera, prevede invece una sostituzione di tutti i denti originari, vista l’impossibilita’ di utilizzare elementi pilastro. E’ generalmente composta da 14 denti e da una struttura di sostegno in resina acrilica. Questa tipologia di protesi viene richiesta soprattutto da pazienti anziani.
La realizzazione di una protesi dentaria mobile e’ un’operazione piuttosto lunga e complessa che richiede precisione e una notevole esperienza del dentista. In primo luogo, lo specialista effettuera’ un calco delle gengive del paziente, poi registrera’ l’articolazione, ossia la relazione tra gengiva superiore e inferiore. Il modello che servira’ per realizzare la protesi dentaria e’ costituito da una striscia di cera sulla quale l’odontoiatra puo’ spostare i denti protesici per arrivare a riprodurre l’arcata dentale del paziente nella maniera piu’ precisa possibile. Si tratta quindi di una sorta di protesi di prova per limitare al minimo il margine di errore nella creazione della dentiera effettiva.
In generale, sono necessarie circa due settimane prima che la protesi dentaria mobile si adatti alla bocca e alle gengive del paziente. La protesi inferiore e’ quella meno confortevole e puo’ creare maggiori fastidi. Questo e’ dovuto principalmente a due motivi: la minore stabilita’ della gengiva inferiore e il movimento della lingua. Di conseguenza non bisogna preoccuparsi se la masticazione durante i primi pasti risulta difficoltosa.
Indipendentemente dalla tipologia di protesi dentaria, una corretta igiene orale e’ comunque indispensabile. La dentiera va pulita con dentifricio e spazzolino appositi e la bocca sciacquata frequentemente con il collutorio. La protesi dentaria mobile va cambiata ogni cinque anni circa. La morfologia della bocca infatti, con gli anni tende a cambiare, le gengive si ritirano, la masticazione e’ compromessa, la dentiera non aderisce bene e rischia di non essere piu’ stabile. Se la protesi dentaria non viene cambiata nei tempi stabiliti, e’ possibile incorrere in alcune serie problematiche. Ad esempio, le gengive si irritano e provocano dolore, la masticazione e la digestione diventano difficoltose, il paziente puo’ essere affetto da forti mal di testa e mal di orecchie. Sottoponendosi periodicamente a una visita specialistica, e’ possibile prevenire queste problematiche e mantenere la propria bocca in perfetta salute anche con una protesi dentaria.
PROTESI FISSA
La protesi fissa consente la ricostruzione dei denti rovinati o mancanti attraverso l’utilizzo di corone o capsule. A differenze delle protesi dentarie mobili, le protesi fisse non possono essere rimosse dal paziente dal cavo orale in quanto fissate agli elementi pilastro (ossia ai denti sani che servono da appoggio) attraverso la cementazione.
In base alle funzioni si distinguono tre tipi di protesi fissa:
1 – protesi fissa di ricostruzione quando ha lo specifico compito di ricostruire le parti anatomiche del dente asportato e preservarlo quindi dalla completa distruzione;
2 – protesi fissa di sostituzione quando prende il posto dei denti naturali;
3 – protesi fissa di fissazione quando ha lo scopo di bloccare e distribuire correttamente le forze masticatorie.
Ogni tipo di modellazione per protesi fissa deve avere specifici requisiti fondamentali:
In primo luogo deve essere anatomicamente perfetta per poter ricostruire nella maniera più precisa possibile il dente sano; in secondo luogo, deve prevedere una corretta occlusione, una precisa ricostruzione della curvatura assiale e le giuste dimensioni degli spazi interdentali ed interstiziali. Inoltre, durante la modellazione, è importante che venga ricostruito il punto di contatto per stabilire una distribuzione uniforme del carico masticatorio su tutta l’arcata dentale e per proteggere la zona delle papille interdentali dal ristagno di cibo e quindi dalla possibilità di formazione di carie.
In particolare, fra le protesi dentarie fisse, si distinguono le corone, ponti e protesi su dente o radice, sui denti adiacenti e su impianti inseriti nell’osso.
Le corone sono protesi realizzate per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata; si ancorano o al dente opportunamente preparato (moncone) o, tramite perni endocanalari, alla radice (corona Richmond). Solitamente sono costituite in metallo, metallo e ceramica, o solo ceramica.
Nei ponti, la protesi comprende anche gli elementi dentari adiacenti che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch’essi; in tal caso l’elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte.
Nei ponti, la protesi può essere di due tipologie: totale, cioè comprendere l’intera arcata, oppure parziale, comprendente due o più elementi.
Nella protesi su impianti, la radice dell’elemento mancante viene sostituita da un impianto solitamente in titanio e su questo viene cementato o avvitato l’elemento protesico. Allo stesso modo dei ponti, anche le protesi su impianti possono sia sostituire denti singoli, sia riguardare tutti gli elementi dell’intera arcata dentaria.
Infine, si ricorda che vengono definite protesi fisse anche le faccette, che consistono in sottili lamine di ceramica che vengono cementate sulla superficie visibile dei denti anteriori per finalità estetiche o funzionali.